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Friday, 25 November 2011

Vuelta a Koinadugu!!

Segunda aventura en Sierra Leona!
quinto viaje a África Subsahariana!
solo poner pié en este país, entrando en el barco que me lleva a Freetown, qué pasa? aparece en el cielo nocturno y en tormenta un meteorito gigantesco! sí, señores, no hablo de una estrella fugaz, no: un meteorito gigante! una piedra ardiente que corta todo el cielo dejando una cola de humo y fuego...
una cosa que nunca había visto.
un presagio interesante justo en los primeros 30 minutos en este país, no? quién lo sabe interpretar?

. . .

llegado a Freetown, ciudad loca, aprovecho del fin de semana para disfrutar del verano tropical y con unos amigos que hice la vez pasada nos hemos lanzado a playas y a comer como reyes.
una introducción muy bonita a la segunda fase del proyecto.
y esta vez sí, estrellas fugaces, de las clásicas. cuatro!


acabado el fin de semana se acaba también la fiesta y hay que ir al ataque! el tiempo aprieta, las obras tardan, la burocracia no arranca, las autoridades de salud no esperan, la estación de lluvia nos amenaza a lo lejos y tres meses pasan rápido.
hay que ponerse las pilas!
y cual manera mejor de ponerse las pilas que volver a la querida Kabala!

Kabala!
el pequeño paraíso perdido!
estar de vuelta al distrito de Koinadugu es una grande emoción!
volver a ver a los amigos, todos felices de mi vuelta, es un gran regalo.
y en dos minutos ya me siento como si nunca me hubiera ido.
por las calles la gente me reconoce sorprendida y con su manera muy amable y simpática todos me hacen sentir muy bien acogido.

welcome back, Máximo!

denki denki!

qué lugar!
qué gente!

W Kabala!


P.S. - hace un calor espantoso!
P.P.S. - tengo todavía mi antiguo número de teléfono de Sierra Leona: +232.76.74.79.37
P.P.P.S - es oficial: Fabrizio va a venir a visitarme en Diciembre! increible!! un héroe!! grande Fab!

Tuesday, 26 April 2011

KOINADUGU

Kabala!!

Sono arrivato da circa una settimana a Kabala, città capoluogo del distretto di Koinadugu, e tutto va a gonfie vele (forse grazie anche alle vacanze congiunte di pasqua e dell’anniversario dei 50 anni di indipendenza del paese)

Intanto una informazione: ho un numero di telefono Sierraleonese: +232.76.74.79.37

La casa dei médicos del mundo è immensa, è all’entrata della cittadina ed è affiancata dall’ufficio, altro edificio ampio e spazioso.

Fa un caldo boia a Kabala e ogni tanto cade na pioggia tropicale di quelle serie. In casa purtroppo in questi giorni non c’è acqua, si è rotta la pompa idraulica, bisogna aspettare che ne mandino un’altra da freetown, ma è festa e quindi chissá quando arriverá.

Della mia valigia persa in aeroporto nessuna notizia, mentre internet scarseggia e l’energia del generatore è razionata e viene usata si e no un paio d’ore al giorno per lavorare. La notte, candele.

A parte queste folkloristiche spennellate di vita quotidiana, che giá sapete che per me sono parte dell’esperienza sierraleonese e non mi pesano affatto, tutto il resto bene, anzi benissimo. Il lavoro a grandi linee è impostato e giovedí, primo giorno dopo le vacanze, sveglia alle 3:45 per andare a fare i primi sopralluoghi.

In questi giorni ho capito come è organizzata la rete sanitaria ho conosciuto la gente con cui lavoreró e i rappresentanti istituzionali, ho visto delle costruzioni e dei cantieri di centri di salute simili a quelli che dovró progettare.

Kabala è una manciata di stradine polverose di terra e buche. Il centro è il Round-about, la rotonda dove l’asfalto proveniente da freetown finisce per sempre. Le casette di terra e le baracche dove si affolla la gente del mercato fanno da contorno. Una moschea con 4 torri che nel contesto dell’edificato spicca come un grattacielo è, secondo me, l’edificio piú imponente.

Attorno a Kabala verdi montagne tropicali e dolci colline.

Nel mercato non si trova praticamente nulla. Nè da mangiare né da vestire. Ovvero, si che si trova, ma sempre le stesse pochissime cose ripetute infinitamente. Appuntamento immancabile del giorno è andare al Choices, il pub di Kabala, uno dei pochissimi posti (l’unico?!) dove si puó trovare bibite fresche. Il cibo invece non si discosta mai dal tipico e immancabile: riso con sugo piccante. L’unico piatto avvistato fin’ora in tutto il paese.

La gente è molto simpatica e divertente. Non c’è traccia di tensione o di pericolo da nessuna parte. Chi vive in sierra leone da anni dice che è uno dei paesi piu tranquilli al mondo.


Oggi e domani ci saranno le celebrazioni del 50esimo anniversario di Salone (=Sierra Leone) previsti a kabala grandi danze tribali, strane processioni di curatori tradizionali e moltitudini di ubriachi da tutte le parti. Ogni etnia della cittá (ce ne sono almeno 5 principali) fará una celebrazione speciale per mettersi in luce rispetto alle altre.


La voglia di andarci è tantissima, ma la fatica accumulata in questo weekend è immane! Hahaha. Ci siamo infatti lanciati in una missione senza precedenti: la conquista della vetta piú alta dell’africa occidentale (escludendo la catena dell’Atlante, suppongo...)! Il monte Bintumani!

Davvero una bellissima vetta, spettacolare!

Certo che peró intraprendere una camminata del genere senza essersi ancora adattati al clima non é stata un’idea geniale, diciamo. Ero de-vas-ta-to! A parte che i sentieri da ste parti sono verticali! Nessuno zigzag, mai, anche se le pendenze ti obbligano ad arrampicarti con le mani, niente, su dritti, mai zigzagare!

Il caldo era assurdo e l’acqua era quella che avevamo piu o meno calcolato (cioè poca).

Nel Bintumani ovviamente non ci sono sentieri o campi attrezzati, quindi ti devi portare tutto: cibo, acqua, vestiti, tenda, tutto. Una guida locale ci ha portato fino in cima e non ci lasciava sostare mai. 1500 metri di dislivelli verticali su e 1500 metri giú in meno di un giorno e mezzo in queste condizioni è stato davvero massacrante, ma l’esperienza di stare in cima ha ovviamente ricompensato tutto!!

Che bello! Da 10 gg in “Salone” e giá visitato il piú alto monte della regione.

E adesso mi fermo che sto esagerando con le parole! (e poi sta finendo la batteria del computer.... no electricity, my friends)

Un saluto da Koinadugu a tutti.

Massimo, tubabu-bá