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Monday, 25 October 2010

EuroPa.zzesco...!

eccomi in europa da una settimana scarsa.
l'avventura angolana si è conclusa anche quest'anno e in 7 giorni c'è stato il tempo per qualche oretta a Lisbona, un paio di giorni a Madrid (riunione d'impresa) e il resto del tempo a Barcellona. Ma i viaggi non sono finiti perchè dopodomani vado a Treviso, per poi tornare il 6 novembre in Catalunya... meu deus, quanti km!

l'impatto con il sovrabbondante mondo europeo è uno shock difficile da spiegare. Troppo diverso, troppo ricco, troppo distante, troppo. in generale.
Non faccio finta di essere africano, mi sono già riabituato al mio ambiente, ma i primi giorni ero davvero stupefatto da ogni dettaglio di questa realtà, di questo mondo, troppo opposta a quella di qualche settimana fa a Kuando Kubango... due pianeti diversi... in collisione dentro la mia testa. divisi da na dozzina di ore di volo...

in ogni caso è più vicina Luanda (capitale angolana) a Barcellona (10 ore di volo) che Kuito Kuanavale a Mavinga (220km che si percorrono pericolosissimamente in 12 ore, se va tutto bene)

ma tornando alle mie passioni geografiche, ecco un piccolo confronto di quanti km ho dovuto macinare in auto per strade in condizioni assurde quest'anno:


la scala delle cartine è la stessa, i punti in arancione sono i luoghi visitati quest'anno (quelli gialli l'anno scorso)
un bel giretto insomma in questi ultimi mesi! e i viaggi non finiscono, come dicevo...
ci si sente prossimamente dalla base Pietrobon a Monastier di Treviso!
um abraço a todos!
tchau!

Saturday, 16 October 2010

COMPLEANNO ALL'ANGOLANA

era il 7 Ottobre 2010 a Luanda, il terzo compleanno africano in 4 anni (2007 Rabat, 2008 Rio de Janeiro, 2009 M'Banza Kongo, 2010 Luanda... che chic che sono!) tutto era già pronto per il mio ritorno europeo: giorno 14 ottobre volo verso il Portogallo e intanto piccole attività d'ufficio e relax a casa di Pippo.
ma ecco che, secondo la classica imprevedibilità angolana arriva una notizia: il famoso elicottero che tanto aveva dovuto aiutarci a Moxico e a Kuando Kubango e che per vari motivi non ci era mai stato troppo utile, è finalmente disponibile per noi (e solo noi) per finire il Mapa Sanitàrio nei territori irraggiungibili via terra di Kuando Kubango.
Wow, ma che fantastico regalo di compleanno! hhahahahaha.
task force di emergenza: Pippo, Aran e io, la stessa notte del compleanno, alle 2:00, in macchina alla volta di Huambo dove il nostro elicottero ci aspetta! viaaaaaaaaaaaaa


A Huambo, arrivati la mattina, entriamo nel mitico elicottero, veicolo mitico che spesso e volentieri va in avaria, e ci dirigiamo a Menongue (di nuovo!) capitale di Kuando Kubango.
Ricordo in breve le altre due esperienze con gli elicotteri di quest'anno:
1-Elicottero di Moxico: volo per un ora sopra la selva, rottura di un motore in volo, ritorno d'emergenza all'aeroporto base di Luena. Elicottero rotto, inutilizzabile. fine dell'appoggio aereo nella provincia di Moxico.
2-Elicottero di Kuando Kubango: arrivo all'aeroporto di Menongue il giorno che dovevamo partire con l'elicottero, parlo con il capitano che mi dice di richiamarlo il pomeriggio: "l'elicottero ha qualche problemino". non riuscirò più a chiamarlo, quello stesso giorno l'elicottero va in avaria nella quasi irraggiungibile terra di Nankova. per 10 gg l'equipaggio resta bloccato in quel municipio aspettando di essere riscattato in qualche modo dal governo. archiviato l'appoggio aereo nella provincia di Kuando Kubango.

ma ecco! non si può mai dire! adesso abbiamo un bell'elicottero tutto per noi!
e infatti, da subito "makas" (=problemi): per raggiungere i posti dove dobbiamo andare bisonga far rifornimento nella città di Mavinga (a noi già nota via terra... anche se la via d'accesso è l'inferno) solo che Mavinga, città unita al resto del mondo solo attraverso un raro e debole ponte aereo, non ci sono rifornimenti di combustibile.
aspettiamo quindi l'aereo che venga dalla capitale con il carburante... un giorno... due giorni...
il terzo giorno l'aereo viene garantito: partiamo alla volta di Mavinga. Là scopriamo che i bidoni forniti dall'esercito sono meno di quelli richiesti... vabbé faremo quel che si può. riempiamo i serbatoi e di nuovo ore di volo sopra territori deserti e splendidi. L'elicottero è definitivamente un mezzo di trasporto spettacolare.
specie gli elicotteri sovietici degli anni 70...
ma dopo un paio di giorni di lavoro senza "makas" volando tranquillamente sopra savane e fiumi in compagnia del mitico equipaggio dell'elicottero H-575, ma anche di capre, galline, sacchi di riso, materassi e pacchi vari, quando ormai mancava solo un giorno o due alla fine del lavoro in questa provincia, ecco l'imprevisto!
la mattina pronti in aeroporto a Menongue, tutta la gente e tutta la merce già stipata nell'elicottero, pronti alla partenza... l'elicottero non parte.
tentativi di riparazione estemporanei, viti e fili di ferro per tentare di aggiustare l'avaria, fusibili che si bruciano, fumi dal motore.
ore tentando di riparare l'ennesimo velivolo in panne...
alla fine il tentativo più strano che io abbia mai sentito: tutti a spingere l'elicottero per farlo partire, come fosse un motorino! mai avrei immaginato, ma in fondo è ovvio, sempre motori sono, no?

equipaggio e militari spingendo l'elicottero per farlo partire

ma niente (per fortuna?!?!??!)
tentativi nuovi, fiamme nel motore, pompieri vari. niente: il motore di accensione è inutilizzabile. si richiede un nuovo motore al comando centrale a Luanda che promette di mandarlo con aereo militare il giorno dopo.
purtroppo il mio visto è a punto di scadere e non mi posso permettere di aspettare oltre.
devo anche lavorare a Luanda in ministero, quindi si decide che devo tornare a Luanda utilizzando l'aereo militare che dopo aver portato il motore nuovo deve tornare a Luanda.
ok, no problem.
aereo a pistoni, ma insomma, mica si può star là a lamentarsi di tutto.
ma il giorno dell'aereo... ritardi... ritardi... chiamata al comando centrale: perchè non arriva l'aereo?
beh, l'aereo che porta pezzi per riparare l'elicottero in avaria, è in avaria e lo stanno riparando...
vabbò, piano B allora: viaggio della disperazione tra macchine e furgoni notturni da Menongue a Huambo e da lì, il giorno dopo, in macchina fino a Luanda!
E finalmente eccomi qua, con nuove storielle simpatiche da raccontare, pronto per il volo di ritorno, domani mattina, tutto intero, sano e salvo e felice.

conclusa anche l'ennesima avventura aerea! non sono stati i due giorni previsti, ma quasi na decina, ma finalmente è giunto il tempo di salutare l'Angola e di tornare verso il continente nativo!
arrivo Europaaaaaaaaaaaaaaaa!!!
speriamo però che l'aereo non entri in avaria! hahaha
ciaooo

Sunday, 8 November 2009

verde KWANZA NORTE


Kwanza Norte è una provincia (cioè una regione) del centro dell’Angola.
È suddivisa in 10 municipi (cioè provincie) che si estendono tra una gran pianura tipo savana e dolci montagne verdi e lussureggianti.
Rispetto allo Zaire, Kwanza Norte è una regione molto più verde, con più animali, con più resti di insediamenti coloniali e con una organizzazione statale molto diversa: potrebbe dirsi più organizzata, ma forse è solo più burocratizzata nel senso inutile del termine: all’entrata di ogni comune è tutta una infinita presentazione formale a mille direttori locali con consegna di carte e autorizzazioni a volte solo per lavorare 5 o 10 minuti sulla unità sanitaria.
Qui si parla il Kimbundu e non il Kikongo come in Zaire (dove, tra l'altro, in si parla anche il Lingala e a fianco del Portoghese si usa spesso anche il Francese).
in Kwanza Norte la capitale è N’Dalatando (detta anche Cazengo). Un po’ tutte le cittadine della regione hanno un passato coloniale fatto di villette anni ‘50, ‘60 o ‘70 portoghesi immancabilmente distrutte e abbandonate.
Questa regione infatti era il luogo perfetto per il caffè che veniva prodotto intensivamente (e schiavisticamente) durante il periodo coloniale.
Certo che però i coloni dovevano vivere come pascià in questo territorio meraviglioso (a spese dei locali, ovviamente).

La prima missione della mia “equipa” composta dal grande Virgilio, il senhor Vicente e (solo per qualche giorno) dall’ubriacone autista Nelo, è stata la mappatura delle unità delle aree di Bolongongo e Kikulungo, sulle montagne del nord.
Entrambe le città sono antichi insediamenti di fazendeiros di caffè, tutte distrutte e devastate e circondate da giungla lussureggiante.
Qui siamo andati in posti mai raggiunti da uomo bianco dove i bambini scappavano spaventati e la gente accorreva curiosa e dove ho assaporato larve fritte e ratti cotti.
L’immancabile maruvo (vino di palma) siglava ogni riunione e incontro con le autorità locali, ma questa è una prassi diffusa in tutta la regione.
Queste terre sono terre ricche di leggende e tradizioni magiche. Pensate che un Feticeiro (stregone) che ci accompagnava ha persino messo nello zaino un temporale che si stava ormai abbattendo su di noi! ma trenquilli: poi lo ha liberato dopo cena, e giù pioggia e tuoni!
Di solito non eravamo così fortunati da essere accompagnati da uno stregone, era più normale avere una scorta di poliziotti-militari armati di kalashnikov ammassati nel bagagliaio che garantivano la nostra sicurezza (ma da chi? Mah…)

La seconda settimana invece ci siamo spostati verso la regione di Dondo (detta anche Cambambe), confluenza del fiume Lucala con il Kwanza, famosa tra noi per per la celeberrima fabbrica della birra Eca in cima alla montagna e per i suoi pesci pescati e magnati in riva al fiume.
Qui ci sono i coccodrilli, ma la gente è immersa tutto il giorno in acqua, anche perché, è risaputo, i coccodrilli attaccano solo se qualche stregone te li manda contro e se uno non ha fatto niente di male perché dovrebbe aver paura di finire divorato e sbranato come quelli là?
Giusto.
Ma magari io il bagno non lo faccio (non sia mai che stia particolarmente antipatico a qualche stregone…)

In queste terre splendide, tra le altre amenità, ho scovato anche l’antica capitale coloniale dell’Angola, dimenticata e in rovina sulle rive di un fiume, e anche una vallata piena di carri armati abbandonati. Ovviamente ci son saltato dentro, ma mi hanno fatto notare che non è una bella idea perché spesso ci mettevano dentro le mine anti-uomo…

L’Angola è bello, inesplorato, interessante, ma ci sono molti pericoli e cose brutte che si vedono entrando nelle unità sanitarie dove gente che ha bisogno muore per mancanza di tutto o negli ospedali dove i malati non hanno neanche i bagni o dove i reparti di lebbrosi, infetti da aids, malati di rabbia, tifo, tubercolosi stanno in condizioni allucinanti o dove si vedono bambini morire sotto ai propri occhi.

Speriamo davvero che il nostro lavoro serva a questa gente a migliorare le proprie condizioni di salute. Davvero ce n’è bisogno.
E così termina l’impresa africana, con il ritorno vittorioso a Luanda, che dà il tempo per qualche giorno in compagnia di Pippo, Laura e la piccola Araceli.
Ma chissà se è davvero finita…
Corre voce che dopo le piogge i mappatori-esploratori debbano mappare il sud e l’interno del paese… chissà dunque…
Il doctor Marco dice che chi va in Angola ci torna sempre.

Vedremo

Um abraço meus amigos!
Atè a pròxima

ZAIRE - il centro dell'antico Kongo


Lo Zaire è una provincia (cioè una regione) del nord dell’Angola.
E’ suddivisa in 6 municipi (cioè provincie) nessuno dei quali possiede strade asfaltate.
A nord confina con l’immensa Repubblica democratica del Congo.
Gran parte del territorio è collinoso e la vegetazione sarebbe lussureggiante in teoria, ma in pratica è più facile veder terreni spogli, aridi o erbosi a causa degli incendi frequenti e del disboscamento continuo.
Il centro amministrativo dello Zaire è M’Banza Kongo (che significa “la città del Kongo“) che è anche la capitale storica dell’antico regno bantù dei Bakongo, uno dei regni più potenti ed estesi di tutta l’Africa.
A M’Banza Kongo ci sono solo casette di adobe che si arrampicano sulle colline, polvere rossa che ricopre tutto, abbondante birra congolese e una misteriosa chiesa sorta da un giorno all’altro al fianco delle tombe dei Re del Kongo, a un passo da un albero che sanguina e stermina portoghesi a raffica.
Altre attrattive di questo posto sono l’aereoporto dentro il centro città (munito di una pista troppo corta che causa disastri aerei ogni 3 mesi), la zuppa ormai abituale per cena e l’assenza congenita di pane, di discoteca e di segnale di connessione a internet.

Qui le 3 Equipas del Mapa Sanitàrio si organizzano a si lanciano alla scoperta di tutta la provincia: e via di blitz per tutti i villaggi dei municipi di Kuimba, Noqui, Tomboco, N’Zeto e Soyo.
Esperienza assurda e bellissima esplorare posti irraggiungibili facendo safari di giorni interi per scovare le unità sanitarie piu recondite!
Io e la mia “equipa” composta da Antonio-Saùde, Barata e Zinga attraversiamo fiumi, montagne, città bombardate, strade di sabbia e di sassi, arriviamo alle rive del fiume Congo, attraversiamo pozzi petroliferi e giacimenti di gas in fiamme, corriamo di giorno e di notte, mangiamo schifezze assurde e dormiamo in posti infami, il tutto al suono del nostro inno: la canzone “Yeah Yeah Yeah Yeah Yeah“!

Lo Zaire a livello amministrativo è un luogo anarchico e questo si rispecchia a livello sanitario con postos de saùde inesistenti, abbandonati, distrutti e luoghi dimenticati dai medici.
L’abbondanza di petrolio, diamanti, mercurio e altri materiali preziosi non si rispecchia nella popolazione che è priva di servizi base e anche negli ospedali più grandi manca acqua e elettricità.

Nei giorni della nostra presenza tra l’altro una escalation di tensione tra Angola e Congo ha creato delle situazioni di emergenza con tanto di truppe ammassate al confine e campi rifugiati da una parte e dall’altra, ma per fortuna la tensione non è sfociata in conflitto armato.

E così alla fine della nostra incredibile avventura zairense ecco che a sorpresa si apre un nuovo fronte, una nuova provincia viene commissionata dal ministero della saùde e noi siamo i tecnici giusti al momento giusto.
Quindi a tutta velocità verso Luanda (15 ore di viaggio) e da lì senza neanche il tempi di riposare mezza giornata, via verso Kwanza Norte, la nuova provincia da mappare!
Ole!