Tuesday 15 February 2011

il classico tour pre-angolano

e come sempre, quando di colpo riappare il progetto Mapa Sanitario de Angola, inizia il classico tour delle 3 città; senza tempo e in modo roccambolesco:
Barcelona - Roma per il fare il visto in ambasciata
Roma - Barcelona per far valigie
Barcelona - Lisboa per il classico scalo aereo per arrivare in fine alla ormai consueta e celeberrima terra d'Angola.

E quindi 2 settimane fa, arrivo improvviso a Roma, a casa di Fabrizio costretto ad adottarmi nolente o volente tra i suoi e obbligando lui e la sua famiglia a rimpinzarmi di cibo e scarrozzarmi in moto o in macchina per Roma città.
All'ambasciata è stata davvero na guerra stavolta! davvero difficili le procedure per ottenere il tanto desiderato visto e per rendere il tutto ancor più complicato ci si è messo di mezzo anche un problema tecnico, le carte che non arrivavano da Madrid e Luanda e addirittura una festa nazionale angolana che ha chiuso tutti gli uffici dell'ambasciata...
le tempistiche imprevedibili e strette mi costrinsero a buttare il primo volo dell'anno (speriamo di non ricominciare con la trafila dell'anno scorso e i mille voli buttati nel cesso!) e a prospettare una presenza in(de)finita a casa di Fabrizio, in attesa della lenta macchina burocratica delle ambasciate...
ma nel frattempo giretti in bicicletta, visite a luoghi insoliti di Roma, giretti e pranzetti con Pau e Toni (con le sue attività incredibili e stravaganti!), insomma delle piacevoli vacanze romane, come sempre.
ma alla fine l'ambasciata angolana si conferma come sempre tutt'altro che lenta e in pochi giorni effettivi riesce a sfornare il visto! tempesta di chiamate e prenotazione di voli!
si sbaracca il mio mini accampamento romano di casa di Fabri e si torna a Barcellona!

ed eccomi qua, con un mal di gola che mi ha steso per un paio di giorni e alle prese con l'acquisto di una giacca e delle scarpe decenti per la presentazione dei risultati del Mapa Sanitario nel ministero a Luanda e nelle altre capitali di provincia a me affidate (Menongue, Luena e Sumbe).
avanti tutta, quindi!
verso i lidi australi, mentre da lontano sento la puzza della decomposizione del sistema Italia che procede verso le fasi più nauseabonde e vomitevoli...

ah, sono andato anche alla manifestazione delle donne anti-berluskaz a Barcelona.
passava un volantino scritto dal Belli ai primi del 1800:

Mentre ch’er ber paese se sprofonna
frane, teremoti, innondazzioni
mentre che so’ finiti li mijioni
pe turà un deficì de la Madonna

Mentre scole e musei cadeno a pezzi
e l’atenei nun c’hanno più quadrini
pe’ la ricerca, e i cervelli ppiù fini
vanno in artre nazzioni a cercà i mezzi

Mentre li fessi pagheno le tasse
e se rubba e se imbrojia a tutto spiano
e le pensioni so’ sempre ppiù basse
Una luce s’è accesa nella notte.

Dormi tranquillo popolo itajiano
A noi ce sarveranno le mignotte

Giuseppe Gioacchino Belli

ma cambierà mai l'Italia?
mah

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