Saturday 7 November 2009

Avventure Africane



Afrika, Afrika, Afrika!
Nel continente nero! Para ponzi-ponzi-po’!
11 settembre: arrivo a Luanda, capitale dell’Angola.
Luanda è la città degli engarrafamentos cioè degli imbottigliamenti: ad ogni ora e in ogni luogo la città è bloccata da un traffico immane che impedisce di fatto ogni tipo di spostamento. Dal centro alla periferia, a qualsiasi ora. Si tarda almeno 2 ore.
Luanda poi ha un altro triste primato: è la città più cara del mondo, di recente ha superato in classifica Tokio e adesso regna incontrastata.
Per esempio, una stanza in una pensione mostruosa con bagno comune, senza acqua calda e situato al centro di un musseke (cioè un quartiere povero di casette abusiva, tipo favela, ma non così pericoloso) costa 95€ a notte, ed è il più economico che si è trovato in città.
Per fortuna a Luanda ci siamo fermati solo due o tre giorni per questioni di riunioni e di formazione all’interno nel Ministério da Saùde.
Ah, già, non vi ho spiegato il motivo della mia presenza qui: sono un tecnico internazionale per realizzare il Mapa Sanitàrio della regione Zaire (nord dell’angola)
Si tratta di andare in ogni città, paesotto, paesino e villaggio che abbia una unità sanitaria e raccogliere dati sulla struttura, attrezzatura e attività che lì vi si svolge, perché l’Angola, dopo 30 anni di guerra civile, non sa ancora quali sono le strutture sanitarie che possiede all’interno del paese.
Con me da Luanda parte anche il mitico “Dottor Marco” (spagnolo) e Lourenço (angolano di Lubango), ognuno di noi guida una squadra di tecnici locali attraverso i luoghi più remoti e reconditi della provincia e raccoglie e supervisiona i dati raccolti.
Questo lavoro di esploratore-architetto-turista-mappatore è il lavoro perfetto per me! Ben lo sapeva l’amico Pippo, a Luanda da ormai un anno e mezzo, che ha subito pensato a me quando ha saputo che cercavano qualcuno.
Grazie Pippo!
Ed è così dunque che comincia l’avventura angolana del Maximus Africanus che lasciandosi alle spalle Luanda con i suoi imbottigliamenti e i suoi prezzi astronomici inizia la risalita verso nord, tra strade sterrare e circondate di innumerevoli carcasse di veicoli accartocciati, distrutti e arrugginiti.
Qualche volta anche qualche carro armato o qualche elicottero abbandonati.
A tratti campi minati o direttamente mine inesplose invisibili si alternano a baobab, piccolissimi villaggi di capanne e a fiumi con dentro i resti di ponti fatti brillare durante la guerra.
Avanti tuttaaaa!!
Si parte!

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